Il governo zombie di François Bayrou

Il nuovo governo francese non segna l’apertura di nuove alleanze. Tra le altre notizie: il Libano chiede che Tel Aviv rispetti il cessate il fuoco, la riunione sulle deportazioni organizzata senza Matteo Salvini, e una guerra commerciale last minute di Biden contro la Cina

Il governo zombie di François Bayrou
Grab via X @AssembleeNat

Jean-Baptiste Daoulas, su Libération, commenta freddissimo: “Natale non è ancora finito, ma Emmanuel Macron e François Bayrou sono già agli avanzi.” La composizione del nuovo governo francese c’è — in tempo per la pausa invernale come aveva promesso il nuovo Primo ministro — ma la sua composizione è a dir poco deludente: ci sono ovviamente molti ministri che sono sopravvissuti alla caduta di Barnier, mentre gli altri nomi sono una selezione di ministri e funzionari dei precedenti governi Macron — e perfino Hollande. Il ritorno più sorprendente è forse quello di Élisabeth Borne, che sarà ministra dell’Istruzione, tornando ad un incarico di stato a meno di un dalla caduta del suo governo, ma c’è anche Manuel Valls, che è stato Primo ministro dal 2014 al 2016, appunto sotto Hollande, e che ora gestirà il delicato dicastero dei Territori d’oltremare. Il ritorno di Borne è particolarmente sorprendente perché l’ex Prima ministra non aveva lasciato il posto in termini particolarmente positivi con Macron — come aveva descritto in un libro uscito due mesi fa sui suoi “20 mesi” all’Hotel Matignon — e nelle settimane precedenti alla caduta del suo governo Bayrou era stato uno dei suoi critici più aspri. Bayrou stesso, invece, ha difeso la nomina di Valls, che torna per gestire un portafoglio difficilissimo. Ma Bayrou pensa che sia la persona giusta, perché ha “un po’ la personalità del kamikaze.” “Mi piacciono le personalità forti,” ha commentato il Primo ministro, “che non hanno paura dei rischi.” (Libération / BFM TV / HuffPost / Libération / BFM TV)