Ministro dell’Inferno

Non è un mistero che Salvini vorrebbe tornare al Viminale. Tra le altre notizie: Trump vorrebbe mettere le mani sul Canale di Panama, gli enti pubblici italiani connessi a internet con Starlink di Elon Musk, e una proposta per rendere i modelli generativi delle IA di dominio pubblico

Ministro dell’Inferno
foto CC-BY-NC-SA 3.0 IT presidenza del Consiglio dei ministri

Ora che è stato assolto dalla giustizia italiana per aver costretto 147 persone su una nave senza motivo per 19 giorni, Salvini sogna in grande: non è un mistero infatti che gli piacerebbe tornare a rioccupare la carica di ministro dell’Interno, dove evidentemente è convinto di aver fatto meraviglie durante il governo Conte I. Ha addirittura detto che “se qualcuno in passato poteva dire ‘Salvini non può andare agli Interni perché c'è un processo in corso sulla sua condotta da ministro,’ adesso questo alibi non c'è più,” sbilanciandosi: “Sto bene dove sto ma poi parlerò con Giorgia e con Matteo” — Matteo Piantedosi, attuale ministro dell’Interno. Chissà, forse Salvini si occuperebbe con più solerzia di tormentare persone innocenti che di badare alle infrastrutture italiane, ma Meloni sembra che non ne voglia sentire parlare: dal summit in Finlandia ha dichiarato nettamente che “sia io che Salvini siamo contenti del lavoro che svolge l'ottimo ministro dell'Interno.”(Domani, dietro paywall)

Del resto, anche se è arrivata l’assoluzione, la strategia di Salvini per intralciare le migrazioni si è rivelata fallimentare a livello pratico e politico. Meloni ha in testa la strada dei campi di concentramento all’estero, com’è noto, continuando a scommettere sui centri di rimpatrio su suolo albanese. La sentenza di cui parlavamo nei giorni scorsi le ha dato un briciolo di speranza, visto che i giudici della Cassazione hanno scritto che il governo può stabilire in linea teorica quali siano i paesi sicuri e quali no; leggendo tutta la sentenza però si scopre anche che i giudici devono analizzare i casi uno per uno e le situazioni individuali dei migranti contano più che gli elenchi stilati dall’esecutivo. A marzo verranno approvate le nuove regole del patto europeo sulle migrazioni, e la speranza del governo è che dalla Commissione arrivi qualche tipo di aiuto in proposito.