Come disinnescare un colpo di stato in 6 ore
La prontezza dei parlamentari dell’opposizione, insieme a una grande mobilitazione di sindacati e singoli cittadini, ha fermato la legge marziale. Adesso ci sono 72 ore per votare l’impeachment del presidente
Nella tarda serata, con un gesto drastico — ma non inaspettato, la questione era discussa dai media locali da qualche mese — il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha annunciato la legge marziale. Yoon ha attivato l’articolo 77 della quinta sezione della Costituzione coreana, accusando l’opposizione del Partito democratico di “attività contro lo stato,” e sostenendo che la legge marziale era necessaria per “eradicare le forze a favore della Corea del Nord.” L’annuncio è arrivato dopo settimane di stallo politico per l’approvazione della legge di Bilancio. Yoon, ex procuratore generale, allineato con l’estrema destra sudcoreana, aveva vinto le elezioni nel 2022 sull’onda dello scontento per il costo della vita — e in particolare per il costo della casa — ma da subito si è trovato a convivere con un parlamento controllato dall’opposizione. Nonostante la tensione politica delle scorse settimane la mossa di Yoon costituiva uno strappo drastico, tant’è che è stata immediatamente condannata anche dal segretario del suo partito, il Partito del Potere Popolare, Han Dong-hoon, che aveva dichiarato che il partito “avrebbe fermato” la legge marziale “insieme al popolo.”
La Corea del Sud ha un trascorso particolarmente difficile, di governi autoritari e di uso disinibito del potere e della violenza da parte della presidenza e dell’esercito — per questo motivo, l’articolo 77 stesso prevede che il parlamento sudcoreano, l’Assemblea nazionale, possa sollevare la legge marziale, semplicemente votando a maggioranza. Il difficile, ovviamente, è riunire una seduta parlamentare e arrivare alla fine di una votazione durante un periodo di legge marziale — durante il quale, almeno teoricamente, l’attività politica è proibita. Nei momenti immediatamente successivi all’annuncio di Yoon, le forze speciali dell’esercito hanno preso d’assalto la sede del Parlamento per cercare di impedire ai parlamentari di votare. Quando il presidente ha annunciato la legge marziale, nella struttura dell’Assemblea nazionale erano presenti staff parlamentare e molti parlamentari, che hanno iniziato immediatamente le procedure — mentre alcuni loro colleghi hanno cercato di avventurarsi all’interno della struttura superando le barricate della polizia. Si è arrivati a un passo dallo scontro diretto tra politici e militari: i parlamentari hanno barricato l’aula, e quando i militari hanno fatto irruzione nella struttura hanno cercato di tenerli a distanza usando degli estintori. Alla fine i presenti sono riusciti a votare, e la cancellazione della legge marziale è stata approvata all’unanimità — con 190 voti su 300: i presenti erano più della metà dei parlamentari. Fuori dall’edificio migliaia di persone si sono riunite per contestare la legge marziale e poi chiedere le dimissioni del presidente.
Di fronte al voto contro la legge marziale, i militari si sono ritirati dall’Assemblea nazionale, ma la situazione è rimasta tesissima: il ministero della Difesa ha rifiutato di riconoscere la legittimità — codificata in Costituzione — del voto, e il ministro ha pubblicato una dichiarazione dicendo che aspettava indicazioni dirette dal presidente. Alla fine, il presidente ha dovuto ammettere la sconfitta, e ha confermato la cancellazione della legge marziale, sei ore dopo il suo primo annuncio Il ruolo del ministero della Difesa in questa situazione è uno dei nodi ancora da sciogliere: i retroscena vogliono che sia stato il ministro Kim Yong-hyun a consigliare a Yoon di procedere con la legge marziale, e infatti Kim ha convocato una riunione dei comandanti dell’esercito immediatamente dopo l’annuncio. Gli alti ranghi dell’esercito sembravano pronti a eseguire in modo drastico la legge marziale: il comandante Park An-soo ha subito dichiarato che tutti i media sarebbero stati sotto il loro controllo: “Proibiamo ogni atto che neghi o voglia rovesciare il sistema democratico liberale” — sì, questa frase è stata detta nel contesto della legge marziale — “e proibiamo le notizie false, la manipolazione dell’opinione pubblica, e la propaganda falsa.”
Che cosa succede ora? Il Partito democratico condurrà una sessione plenaria dell’Assemblea nazionale a mezzanotte e un minuto del 5 dicembre — il primo momento disponibile — per votare l’impeachment del presidente. Tutti e sei i partiti di opposizione hanno presentato una mozione congiunta al Comitato degli Affari legislativi. Il voto deve tenersi entro 72 ore dalla pubblicazione della mozione, per cui i parlamentari dovranno lavorare fino al 7 dicembre: per approvare l’impeachment servono 200 voti. Nel frattempo, il più grande sindacato sudcoreano, la KCTU, ha indetto uno sciopero generale senza scadenza di data, che durerà finché il presidente non sarà rimosso o si dimetterà. La situazione nel paese resta molto tesa, e questa tensione non potrebbe essere più evidente che sui media locali: in moltissimi chiedono l’impeachment del presidente — il Korea Herald cita un rappresentante di un’organizzazione media che sostiene che bisogna “dichiarare guerra al presidente” — ma dall’altra parte il Chosun Ilbo, uno dei principali quotidiani conservatori del paese, nemmeno ha messo in prima pagina la notizia.
Mondo
L’aggressione a Gaza non si ferma mai: tre medici sono stati feriti in un attacco drone contro l’ospedale Kamal Adwan, a Beit Lahia. Gli attacchi contro le strutture sanitarie, sempre meno, della Striscia continuano: questo è il quinto nel giro di poche settimane. A Nablus, in Cisgiordania, le IDF hanno travolto con un veicolo militare un giovane palestinese, che è stato portato d’urgenza in un vicino ospedale. Mentre scriviamo non ci sono aggiornamenti sulle sue condizioni. Nelle scorse ore le IDF hanno condotto diversi raid in diversi centri abitati della Cisgiordania. (WAFA)
In Francia, mancano poche ore alla sfiducia di Barnier: per sfiduciare il Primo ministro servono 288 voti, e centrosinistra ed estrema destra insieme possono contare 332 seggi — per salvarsi Barnier dovrebbe riuscire a convincere tantissimi parlamentari a rompere con la linea dei propri partiti. D’altronde, la dialettica non è propriamente rilassata. Il ministro dell’Interno Bruno Retailleau si è lamentato della "mélenchonizzazione del Rassemblement National.” Macron, nel frattempo, ufficialmente fa finta di non vedere la crisi politica: parlando dall’Arabia Saudita il presidente non solo ha detto che non si sarebbe dimesso, ma ha anche dichiarato che il governo non sarebbe caduto. Per ora RN non ha ancora formalizzato la richiesta che Macron si dimetta, ma tanti sottoposti di Bardella e Le Pen non fanno mistero che sia il loro obiettivo. (BFM TV / le Figaro / le Monde)
I ribelli siriani hanno conquistato altri 4 centri abitati, portandosi ancora più vicini ad Hama. A sua volta, l’esercito siriano ha ripreso alcuni territori che erano caduti sotto il controllo dei ribelli. La Turchia ufficialmente non sostiene gli attacchi — anche se sostiene alcuni gruppi che fanno parte dei ribelli — ma il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha dichiarato sibillino che gli attacchi dimostrano che Assad deve “riconciliarsi” con il popolo siriano e incontrare le forze di opposizione. (Associated Press)
Italia
La Corte costituzionale ha depositato le motivazioni della propria sentenza sull’autonomia differenziata, con la quale il mese scorso aveva dichiarato incostituzionali molti aspetti della proposta della destra. La Corte, in particolare, ha stabilito che la riforma non rispetta il principio di “sussidiarietà” previsto dall’articolo 116 della Costituzione e che alcune mansioni, in sostanza, non sono proprio di fatto trasferibili: “Vi sono, infatti, motivi di ordine sia giuridico che tecnico o economico, che ne precludono il trasferimento,” tra cui quelle disciplinate dall’Unione europea. La Corte ha stabilito quello che era chiaro a tutti gli osservatori, ovvero che il progetto non rispetta il ruolo del Parlamento — il quale dunque, se si volesse comunque procedere, dovrà procedere in via legislativa i livelli essenziali delle prestazioni, anziché lasciare questo compito al governo. (Domani, dietro paywall)
Alla fine il “messaggio importante” di Beppe Grillo consisteva in lui alla guida di un carro funebre che annuncia la morte del Movimento 5 Stelle, invita gli altri a farsi un simbolo nuovo e attacca duramente “il Mago di Oz,” ovvero Giuseppe Conte. Non è chiare quali siano le intenzioni di Grillo: “Noi siamo quelli che aspettavamo di essere. Ci siamo. Ho un idea che vi svelerò dopo. Ma non finisce qui. Andate a votare, sennò andate per funghi. Io non mi offendo, non vi conosco neanche più. Ma cercate di pensare che questo Movimento avrà un altro decorso e meraviglioso, che ci siate voi o no.” (Ansa)
Collettiva, la testata della Cgil, ha intervistato il professor Vincenzo Comito sulla situazione di Fiat-Stellantis, sulla quale le nuvole sono sempre più pesanti. Secondo Comito, Stellantis “Non mi sembra in grado di stare sul mercato da sola. Non è presente in Asia, che rappresenta il 60 per cento del mercato mondiale. È debole sull’elettrico ed è molto debole sulla prossima rivoluzione del settore, ossia quella dell'auto a guida autonoma. Ha una gamma di modelli piuttosto vecchia ed è in perdita sia come vendite sia come redditività. Spero di sbagliarmi, ma credo che la sua sola possibilità di sopravvivenza sia di allearsi con i tedeschi o con i cinesi,” facendo inoltre notare come l’arrivo di un nuovo Ad tra ben sei mesi sia un lasso di tempo lunghissimo in un settore in veloce trasfomazione. Ieri intanto si sono svolte proteste anche presso i lavoratori dell’indotto Fiat, come a Pomigliano D’Arco, dove la Trasnova — a cui Stellantis non ha ancora rinnovato la commessa — ha interrotto la produzione. Il mancato rinnovo da parte di Stellantis mette a rischio decine di posti di lavoro nella zona e, in generale, sono sempre più a rischio migliaia in tutto il paese. (Ansa)
Cult
Il tipografo Liu Yuli ci accompagna in un viaggio tra i suoi manuali di meishuzi — la storica arte, a metà tra calligrafia e tipografia, della resa grafica dei caratteri cinesi, per il loro uso decorativo e a volte propagandistico. L’arte del meishuzi è relativamente recente rispetto alla lunga storia della stampa cinese — emerge solo all’inizio del 20esimo secolo, quando iniziano a diffondersi rese grafiche diverse da quelle che riproducono la grafia con un pennello sottile. Come in tutto, le rese grafiche cambiano anche drasticamente negli anni — in particolare, ovviamente, c’è una vera e propria demarcazione tra il prima e il dopo della fondazione della Repubblica popolare. (Sixth Tone)
Uber Shuttle non è esattamente un’idea originale: si tratta, semplicemente, di autobus in cui si può prenotare un posto dall’app di Uber. Il progetto è nato come un esperimento, ma ora l’azienda si dice interessata a investire nel settore, almeno in alcune città e in specifici mercati. In India, ad esempio, dove il servizio di sta aggiungendo nuove tratte e due nuove città, effettivamente affiancandosi al trasporto pubblico. L’azienda spera di ottenere forte collaborazione dalle autorità locali — che hanno effettivamente interesse nell’aumentare le corse in autobus e diminuire quelle in taxi: molte città indiane hanno problemi particolarmente gravi con il traffico. (Rest of World)
Inside baseball — nonostante l’esplosione di popolarità di ChatGPT, OpenAI in questi mesi ha fatto molto fatica a spiegare il valore del proprio prodotto e a farne emergere le funzionalità reali — al di là delle dimostrazioni con una voce sospettosamente simile a quella di Scarlett Johansson. Non è una sorpresa quindi che la no profit, che ora vuole diventare una società a scopo di lucro, non avesse responsabili marketing — lo diventerà Kate Rouch, che è stata responsabile del demenziale ma in qualche modo iconico spot di Coinbase per il Superbowl del 2022, con un codice QR che rimbalzava per lo schermo come il vecchio logo dei DVD. (Ad Age / YouTube)
Inside baseball — The Verge, l’ormai storico sito internet di informazioni di tecnologia, cultura pop e scienza, andrà dietro un paywall — il direttore del sito internet, Nilay Patel, sostiene che tutti tranne i lettori più assidui non dovrebbero avere problemi nel continuare a leggere gratuitamente il sito, ma si tratta comunque di un cambio drastico — the Verge è stato completamente gratuito per i propri lettori per 13 anni. (the Verge)
Singolo del giorno
Il dj e producer australiano Lemonade Baby è tornato con un nuovo pezzo estratto dal suo primo LP: il singolo del giorno è “Talk,” un pezzo in collaborazione con Of Lion, che rimbalza tra segmenti emotivi struggenti e una carica elettronica trascinante. (su tutte le piattaforme)